martedì 15 febbraio 2011

Fili

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Domenica ero a Torino per "Se non ora quando ?"


L'idea dei fili l'ho trovata meravigliosa. Non servirà a mandare a casa Berlusconi, ma la giornata è stata bellissima e il film molto colorato.

ah, le foto


venerdì 31 dicembre 2010

Giusto per provare BlogPress





... ma già che ci siamo proviamo anche altre app.
La foto l'ho appena fatta con Panoramatic su iPhone (sono tre foto portrait incollate). E' poi migrata da iPhone a iPad ccon Mover+.
Ok sono un Apple dipendente, da cui il tag agricoltura.

Nella foto si vede, da sinistra il ciliegio che ho piantato io in dieci centimetri di terra perché ero stufo di scavare, e che ha voluto sopravvivere per dimostrare al vicino che rideva che "non si puó mai dire". Fa molti bei fiori bianchi in primavera, ma ciliegie pochine, e comunque le mangiano i passeri prima di noi.

In centro c'è il melograno. L'ha piantato Ivo, che al contrario di me sapeva piantarle. Fa i suoi canonici vermigli fior's e degli ottimi melograni. Quelli in alto sono difficili da prendere anche per via delle spine per cui alcuni sono ancora lí.

A destra si vede il pergolato che ho costruito per avere la scusa per comprare una saldatrice ad arco. Ci si arrampicano due viti: una l'ho piantata io e l'altra Ivo. Questo è stato il primo anno in cui le ho potate io, non ho avuto il coraggio di tagliare granchè e hanno fatto entrambe una specie di foresta tropicale con decine di grappoli ognuna ... che non sono maturati ...

Ora tutto riposa.


- Posted using BlogPress from my iPad

Location:Fiorano

venerdì 5 giugno 2009

La mia nuova bici


Tre giorni che la uso al posto dell'auto per andare al lavoro.
Ci metto meno tempo che in macchina e se devo fermarmi in qualche negozio non ho il problema del parcheggio.
Ho notato che quando ho ripreso l'auto ero molto più rispettoso del codice della strada, sarà che a 50 all'ora mi sembrava di andare già velocissimo: l'uso della bici come educazione stradale.

martedì 7 aprile 2009

Onnipotenza coatta

Secondo me il problema é che la gente si aspetta che chi occupa certi ruoli sia infallibile. E chi li occupa spesso si convince di esserlo.
Il fatto é che infallibile davvero non lo é nessuno. In generale non lo é nessuno, ma ci sono ambiti in cui il livello di conoscenza raggiunto dall'umanitá in generale é piuttosto basso e in quegli ambiti non solo non si puó essere infallibili, ma neanche avvicinarsi ad una prestazione per cosí dire "media".

Mi vengono in mente queste cose pensando a questa vicenda di Giampaolo Giuliani che ha previsto il terremoto in Abruzzo e Bertolaso che non lo é stato a sentire.
Da una parte cosa avrebbe potuto fare? Evacuare un'intera regione? E per quanto?
Dall'altra quello che ha fatto (cioé niente si direbbe) non era nemmeno la soluzione migliore, almeno col senno di poi.

Purtroppo quello che avrebbe dovuto fare probabilmente non poteva farlo per via del ruolo (e di quello che la gente si aspetta da questo ruolo). Avrebbe dovuto fare un'ammissione di non infallibilitá. Avrebbe dovuto dire: "Signori, la situazione é questa, c'é un allarme di cui non possiamo essere sicuri. Chi non vuole assolutamente rischiare viene accolto al sicuro, gli altri facciano attenzione, si tengano pronti al peggio. E se poi non succede niente meglio cosí, e abbiate pazienza"

E comunque un giro por verificare quali erano gli edifici piú a rischio forse lo si poteva fare. Ora si parla di ricostruzione, ma intanto identificarli gli edifici a rischio forse permetterebbe di evacuarli nei periodi di preallarme.

sabato 28 marzo 2009

Farfalle gialle



Diceva che chi vede una farfalla gialla non muore nell'anno in cui l'ha vista.

Quest'anno una "farfala giauna" era riuscito a vederla, e non è stato facile, visto che ultimamente alzarsi dal letto era una pena, ma comunque non ha funzionato: Ivo ci ha lasciati.

Pare che sviluppiamo delle parti di cervello specifiche per le relazioni con le persone a noi più vicine. Quelle che ho sviluppato per Ivo adesso sono lì, che si esercitano coi ricordi, ma sanno già che tra un po' moriranno anche loro. Quello che resta è la sensazione di aver avuto la fortuna di conoscere una persona eccezionale.

Se mai la parola saggio può essere attribuita a qualcuno, questo era Ivo. Una saggezza fatta di piccole cose: di senso della misura, della capacità di vedere i problemi degli altri ma intervenire solo quando era opportuno, di senso dell'umorismo, di amore per la compagnia, per la terra, per il cibo e il vino, per i figli e i nipoti e per le piccole soddisfazioni che rendono la vita degna di essere vissuta.

Si è ammalato un anno e mezzo fa, i dottori gli avevano dato sei mesi e direi che li ha fregati abbastanza. In questo periodo sembrava che la sua unica preoccupazione fosse di non essere di peso, di non spaventare i famigliari. Era lui a confortare noi, e non viceversa.

Ieri è partito per il suo ultimo viaggio. Sono venuti a prenderlo "cul Mercedes" come diceva lui, da oggi riposerà vicino a Rita.
Ciao Ivo, dalle un bacione anche da parte nostra.

giovedì 26 febbraio 2009

Sisifo



Stamattina ero in palestra che trottavo da fermo su una macchina. Proprio davanti a me una ragazza filippina puliva i vetri.
Ho pensato che probabilmente stava facendo fuori piú calorie di me, per di piú facendo una cosa meno noiosa ... e la pagavano pure, invece di dover pagare (anche piuttosto caro) come nel mio caso.

Mi son sentito un po' scemo...

giovedì 4 dicembre 2008

La mia chiesa è differente


Mercoledì scorso, 27 Novembre, ero una delle tante persone che hanno affollato il duomo di Genova per la prima di una serie di tre serate organizzata dal vescovo Angelo Bagnasco sul tema della laicitá.

Una presentazione e brevissima sintesi degli interventi si trova qui.

I due relatori D'Agostino e Galli della Loggia hanno affrontato il tema in modo sicuramente interessante, ma decisamente accademico, e questo é stato per me fonte di delusione. Sono convinto che la laicitá (o meglio la sua mancanza: il fondamentalismo) sia un grande problema della chiesa di oggi. Mi aspettavo si affrontasse l'argomento con l'urgenza che merita, ma cosí non é stato.

La laicitá é una membrana tra due mondi, la chiesa da una parte e la societá civile dall'altro.
E' una membrana che assume colori diversi a seconda della parte da cui la si guarda, ma per parlarne forse bisogna prima chiarire cosa si intende per chiesa: la gerarchia, l'istituzione o i “due o piú di noi” riuniti in Suo nome ? Perché ho paura che siano due cose ben diverse.

Se si intende come chiesa l'istituzione penso si sia portati a considerare la laicitá come “quello che impedisce a quegli altri di minacciarci”. Laicitá significa che i laici (cioé gli altri) devono evitare di invadere il campo religioso (cioé il nostro), mentre noi siamo liberi (autorizzati dalla nostra fede) a fare qualsiasi cosa per promuovere il nostro pensiero nel mondo fuori, compreso (anzi sopprattutto con) l'uso di risorse economiche e le manovre di lobbying per promuovere leggi allineate al nostro credo.

Se intendiamo chiesa come comunitá di persone che pregano, forse il problema non si pone neppure. Queste persone non si sognerebbero mai di imporre le loro idee per legge, saprebbero che la fede parla alle coscienze, parteciperebbero come singoli, assieme a non credenti di buona volontá alla vita politica, non come gruppo di potere religioso.

Dall'esterno della membrana la laicitá viene invece considerata “quello che puó limitare le ingerenze di quelli dentro”. E ne hanno ben motivo di voler porre limiti alla chiesa quelli che la vedono come una lobby economico/politica che vuole imporre precetti incomprensibili che riguardano la sessualitá e la fine della vita. Quelli che notano i privilegi economici (l'8 per mille, l'ICI). Quelli che notano la pedofilia e le manovre mafiose per occultarla. Quelli che notano l'oscurantismo, il freno alla ricerca, il pericolo alla salute pubblica dato dal boicottare la profilassi a fronte di una epidemia come l'AIDS.

Una chiesa che viene vista in questo modo dall'esterno che messaggio dá, che speranza ha di portare chi ancora non lo conosce a cogliere la bellezza del messaggio evangelico ?
Una chiesa che pretende che i suoi dettami diventino leggi dello stato che speranza ha di parlare al cuore degli uomini ?

Parteciperó anche ai prossimi incontri perché, come ho detto, gli interventi sono comunque stati interessanti, ma temo che la chiesa stia perdendo una buona occasione per affrontare un problema davvero serio.