venerdì 11 aprile 2008

La lezione di vita del Roundabout


Le hanno messe da tutte le parti, ma gli italiani non le sanno usare, le rotonde.
Ai miei tempi a scuola guida non se ne parlava, non c'erano o erano veramente poco frequenti.

Le rotonde hanno delle regole:

  • Chi entra deve dare la precedenza a chi c'é giá

  • In quelle a piú corsie chi occupa una corsia interna ha la precedenza su chi arriva da una corsia esterna

  • In quelle a piú corsie chi si sposta da una corsia interna a una esterna ha la precedenza

  • Bisogna segnalare con le frecce l'intenzione di cambiare corsia o uscire



... ma qui da noi pochi sembrano conoscerle.

Il risultato, sará anche che spesso le hanno fatte in posti troppo angusti, é che spesso l'automobilista le affronta senza neanche accennare una curva, le trapassa come non ci fossero, e se intanto qualcuno le imbocca in una direzione ortogonale sembra di assistere, guardando dall'esterno a quegli spezzoni delle comiche, proiettati a velocitá accelerata in cui si vedono flussi esagerati di macchine che affrontano un incrocio in tutti i sensi, magicamente senza scontrarsi.

Eh sí! Questo é il punto: non si scontrano. Non so quanti incidenti su rotonde avete visto voi negli ultimi mesi. Io nessuno.
Eppure, quando c'é traffico, sono una vera corrida.

Questo mi fa pensare che riescano per qualche motivo a tirare fuori il meglio di noi: l'atteggiamento con cui le affrontiamo é il giusto equilibrio tra difesa dei nostri diritti e rispetto di quelli dell'altro.
Ci guardiamo, io e l'altro che contende con me quei pochi metri di strada, e prendiamo una decisione. Nell'interesse di entrambi (e di quelli che stanno dietra a me e a te) chi é meglio che passi ? Decidiamo che passi tu. Ok, io rallento e tu vai.
In qualche modo ci siamo istantaneamente comunicati il risultato di questa decisione? O abbiamo magicamente preso la stessa?

Che bello sarebbe poter risolvere cosí tutte le negoziazioni, le contese della vita.
Ma ci pensate se uno affrontasse le rotonde con pensieri tipo:
"siccome ieri tu non mi hai dato la precedenza (o non l'hai data al mio amico) oggi non ti faccio passare"
"siccome mi sento diminuito se lascio passare te ... " (ok, questo succede !)

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