giovedì 10 aprile 2008

Ufficio del sangue

Che brutto nome "Human Resources".
Risorse Umane.

Ai manager delle aziende viene affidata una certa quantitá di risorse di vario tipo e gli si chiede in un dato arco di tempo di produrre dei risultati. Fin qui tutto bene. Ma parte di quelle risorse sono persone, e questo mi dá da pensare.
Sto riflettendo in questi giorni sul lavoro all'interno delle aziende, sull'organizzazione delle stesse, sul lavoro dipendente.
A volte penso che anche nel caso migliore sia una forma di schiavismo.
O forse no, forse c'é un modo umano di concepire il lavoro, anche quello dipendente.

If you want to build a ship, don’t herd people together to collect wood and don’t assign them tasks and work, but rather teach them to long for the endless immensity of the sea.
- Antoine de Saint-Exupery
(Se vuoi costruire una nave, non radunare gente per raccogliere legname e non assegnargli compiti e lavoro, piuttosto insegnagli a desiderare l'immensitá senza fine del mare )

Sembra ci siano sostanzialmente due modi di pensare ad un'azienda: come una macchina o come un organismo vivente. Le ditte che sopravvivono piú a lungo pare siano quelle che pensano a sé stesse prevalentemente nel secondo modo.

E in una ditta le cui persone, soprattutto i managers, si sentano parte di un organismo vivente come si chiamerebbe l'ufficio del personale ?
Credo ufficio del sangue e avrebbe il compito di nutrire/selezionare le cellule utili ed eliminare (ma sí, ci va anche questo) quelle non funzionali.

É interessante notare che generalmente in un organismo sono due funzioni separate quella che comanda (il sistema nervoso) e quella che nutre/difende (il sistema circolatorio appunto).
Nelle aziende invece, almeno quelle di cui ho avuto esperienza finora, chi comanda é quasi sempre coinvolto anche nel meccanismo motivazionale (premi/punizioni).
In genere questo porta a premiare la fedeltá piuttosto che l'efficienza. Alla lunga innesca rapporti clientelari (cordate), contrari all'interesse stesso dell'azienda, oltre che alla dignitá del lavoro.

Nessun commento: