mercoledì 16 aprile 2008

Mamma ho riperso le elezioni

Non che sia una novitá: le ho praticamente sempre perse (nonostante partecipi a questo gioco da 34 anni).

É che uno ci spera sempre. Prima delle elezioni ti sembra cosí evidente che i buoni sono buoni e i cattivi cosí cattivi, ma cosí cattivi ...
E invece devi poi renderti conto che la maggior parte degli italiani tende a non vedere le cose come le vedi tu.
Le persone che ho intorno (che in genere la pensano come me) a questo punto parlano di italiani decerebrati. É una tentazione, ma credo sia meglio non cedervi. E poi non é vero: credo ci siano persone intelligenti che semplicemente hanno accumulato, nel corso della loro vita, filtri culturali diversi, automatismi diversi dai nostri, e sono questi filtri e automatismi a decidere (anche nel nostro caso).
Insomma la razionalitá non c'entra niente. Tanto piú se la questione assume connotati da tifo calcistico.

E qui vengo al punto: il primo problema sono proprio quel perso e quel vinto. Credo andrebbero eliminati.
É anche un problema linguistico: le parole che usiamo (anche per abitudine, senza farci caso) influenzano i nostri pensieri. Non ci dovrebbe essere nessuno che vince o perde in un'elezione: stiamo applicando la nostra intelligenza collettiva alla risoluzione di un problema: scegliere i migliori amministratori del paese per i prossimi cinque anni.

Detto questo resto preoccupato per la tendenza (dimostrata nelle occasioni precedenti) di chi ha vinto a non tenere nella giusta considerazione l'importanza di ridurre il debito pubblico, e per tante altre cose che se ci penso mi intristiscono (eh sí: predico bene e razzolo male).

Ma voglio chiudere con una nota positiva: queste votazioni hanno prodotto una riduzione del numero di partiti, e questo mi sembra positivo. Io condivido molte delle istanze dell'estrema sinistra, dei verdi e dei socialisti, ma credo che le idee debbano arrivare in parlamento solo quando sono condivise da una maggioranza forte e abbiano quindi una concreta possibilitá di tramutarsi in leggi. Prima di allora sono altri gli spazi in cui bisogna lavorare: non ultimo internet.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Sulla connotazione calcistica del voto mi trovo perfettamente d'accordo. Infatti questo e' stato lo spirito con cui solo andato ai seggi: maglia della squadra del cuore, sciarpa con i colori sociali, giusta carica e motivazione agonistica, cori da stadio.
Il risultato non e' stato altrettanto incoraggiante: sconfitta netta per 2-0 alla fine di una partita senza storia! Mi consolo pensando che non sara' l'ultima volta e che ci sara' una partita di ritorno - visto e considerato che sono andato a votare piu' volte di quante non sia andato allo stadio a vedere un incontro di seria A! -.
Per fare un po' di dietrologia calcistica e visto il risultato forse sarebbe meglio sostituire qualche giocatore anche se su questo il direttore tecnico non e' d'accordo: dice che l'esperienza in una squadra e' quella che conta di piu'. Bene, allora sostituiamo il direttore tecnico. Gli investimenti degli azionisti sono troppo grandi per fare una rivoluzione al vertice! ...cosa resta da fare?
Mi mettero' il cuore in pace, visto che di squadra del cuore si parla, quella che hai scelto da quando eri bambino e ti porti dietro tutta la vita. Chissa perche' per un giocatore di calcio non e' la stessa cosa!?!?

P.S.
Le partite tra squadre italiane non mi sono mai piacciute anche se dicono che il nostro sia il campionato piu' bello del mondo. Per me le coppe europee ed i mondiali sono tutt'altra cosa! Ma a dire il vero, io di calcio non ne capisco un gran che' e forse e' solo un bene...