Ieri ho visto "Essi Vivono" di John Carpenter.
Un film del 1988, che parla di alieni che conquistano la terra, ma la gente non se ne accorge.
L'uomo della strada é addormentato da messaggi pubblicitari (soprattutto televisivi) e non si accorge della presenza degli alieni intorno a lui.
Gli alieni infatti possono essere visti solo con degli occhiali speciali che un gruppo di attivisti clandestini possiede.
Questo almeno fino a che il protagonista non riesce a distruggere il trasmettitore di "Canale 54", la maggior rete televisiva nazionale. Cessate le trasmissioni tutti possono finalmente accorgersi che una buona metá delle persone che li circondano (tipicamente le persone in posizione di ricchezza e potere e i poliziotti) hanno facce da teschio.
Il film é una denuncia neanche troppo velata (il tema fanta-horror é chiaramente un pretesto ed é appena accennato) dei mali della nostra societá, dello sfruttamento dei poveri e dell'uso saporifero dei mezzi di comunicazione per il mantenimento del potere.
É interessante notare che, mentre da noi oggi il problema delle televisioni si pone in termini di regolamentazione della proprietá (conflitto di interessi, quante televisioni possono appartenere allo stesso soggetto etc), Carpenter sembra dirci "la televisione é un male e basta". Non importa di chi é, va distrutta e non ne parliamo piú.
C'é qualcosa di inerentemente antidemocratico nella televisione. Ha in sé i geni sopravvissuti della monarchia e dell'assolutismo.
Nel passaggio da monarchia a democrazia (pur nelle forme limitate delle democrazie di oggi) siamo passati da una mente che decide a molte menti che decidono.
Non é un fatto di giustizia. Non l'abbiamo fatto (anche se qualcuno puó pensarlo) perché cosí é piú giusto, ma perché la massa puó prendere (in determinate condizioni) decisioni migliori del singolo.
Ora, lo stesso confronto uno contro molti si pone in molteplici ambiti, in particolare il pensiero, la cultura e l'informazione (intesa sia come raccolta/esposizione dei fatti che come organizzazione/aggregazione ed espressione di un giudizio/opinione sugli stessi). Anche in questi ambiti molti é meglio di uno.
Molti vedono piú fatti di pochi (lapalissiano). Un po' piú sorprendente é il fatto che oggi possono anche esporli, attraverso i blog o altre forme di social networking. Ad esempio in caso di calamitá naturali Twitter sembra uno strumento molto potente per avere in anteprima il polso della situazione. O vogliamo le ultime notizie sul tibet ?
E quanto alle opinioni ovviamente nei blog ce n'é quante ne vogliamo.
La vera sfida negli anni futuri sará la messa a punto di meccanismi che da una parte facciano emergere i prodotti migliori e dall'altra impediscano a pochi di assumere posizioni di predominio basate su "rendite di posizione" come quelle permesse dalla situazione attuale dal mondo dell'informazione.
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